Vi chiederete cosa ha di particolare questo signore soprannominato "Bepi del Giasso" arrivato nei primi del '900 a Venezia, leggete il seguito e capirete di chi sto parlando.
Josif Vissarionovic Djugatchsvili un giovanotto Georgiano di 28 anni arrivo' a Venezia, passando per Ancona in fuga dalla Russia zarista, ricercato perche' esponente di primo piano del partito bolscevico.
Arrivato a Venezia, inizio' a lavorare in un albergo ma duro' poco, Josif era un uomo timido e introverso, non adatto a comunicare con i clienti. Da alcuni amici anarchici Veneziani a cui si era rivolto per aiuto ricevette il suo soprannome Veneto, Bepi del Giasso appunto per ricordare le sue origini. La sua conoscenza dell'Armeno, il suo passato da studente alla scuola teologica di Gori e i suoi trascorsi da seminarista lo aiutarono ad entrare nella chiesa di San Lazzaro degli Armeni dove soggiorno' e lavoro' come campanaro. Bepi sapeva servire messa secondo i rituali latino ed ortodosso, nonchè di suonare le campane con i rintocchi richiesti da entrambe le confessioni. Finita' l'esperienza a San Lazzaro si sposto' in Svizzera dove incontro' il suo amico Vladimir Il'ič Ul'janov (meglio conosciuto come Lenin) per poi tornare in Russia giusto in tempo per la rivoluzione Bolscevica dove ebbe un ruolo fondamentale, in seguito creo' e guido l'URSS. Il caro Bepi del Giasso cambio' nome in Iosif Stalin...